Elettroterapia

Se vuoi sapere come funziona l’elettroterapia, sei nel posto giusto: noi la pratichiamo nel nostro studio a Genova e possiamo aiutarti!

Elettroterapia a Genova: categorie

A seconda delle indicazioni terapeutiche, l’elettroterapia può essere suddivisa in due categorie:• Elettroterapia antalgica (TENS);• Elettroterapia di stimolazione (elettrostimolazione).

Come funziona l’elettroterapia antalgica (TENS)?

La stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS) è una terapia fisica strumentale complementare, il cui principio di funzionamento si basa sulla stimolazione della sensibilità tattile in un’area dolente specifica a svantaggio di quella dolorifica (teoria del “gate control”).
L’analgesia così ottenuta, senza l’utilizzo di farmaci, ha l’importante ruolo di contribuire alla rottura del ciclo del dolore. In assenza di dolore infatti, diminuisce la contrattura riflessa che si era instaurata automaticamente.Durante il trattamento il paziente deve avvertire una costante sensazione di formicolio, la quale deve essere mantenuta durante tutta la seduta. Se possibile è meglio modulare periodicamente i parametri elettrici, per evitare l’assuefazione allo stimolo. L’intensità non deve mai essere tale da provocare una contrazione muscolare, anche se minima. Quest’ultimo parametro, spesso trascurato, è di fondamentale importanza per il successo del trattamento.

Indicazioni

L’elettroterapia antalgica è particolarmente indicata per il trattamento di algie localizzate in una determinata articolazione (ad es. gomito del tennista) o fascia muscolare nate, per esempio, in conseguenza ad un intervento chirurgico, oppure a nevralgie.

Controindicazioni

• Presenza di pace-maker o di altri stimolatori impiantati
• Lesione della pelle nell’area dove vanno applicati gli elettrodi• Gravidanza

Come funziona l’elettroterapia di stimolazione (elettrostimolazione)?

Si definisce elettroterapia di stimolazione la somministrazione di corrente elettrica finalizzata a produrre contrazioni muscolari. Queste contrazioni hanno lo scopo di “allenare” la funzionalità del muscolo. Questo tipo di elettroterapia può essere utilizzata, con le corrette impostazioni, sia per stimolare un muscolo innervato che per stimolare un muscolo denervato.I meccanismi d’azione delle correnti di stimolazione possono essere ricercati nell’attività muscolare che sono in grado di produrre. Queste correnti, infatti, hanno la capacità di produrre una contrazione muscolare simile a quella che si produce mediante attività nervosa. Tali contrazioni, se ripetute con tempi e modalità adeguate, producono effetti di aumento e/o recupero del tono muscolare qualora il paziente avesse un deficit dello stesso. Il limite di questo tipo di terapia sta nel fatto che allena la contrazione muscolare senza allenare il resto del sistema. Se pensiamo che la contrazione muscolare è un evento fisiologico che coinvolge anche cervello, midollo e nervi, capiamo quanto l’area d’azione dell’elettrostimolazione possa essere limitante.L’elettrostimolazione può essere estremamente utile quando non è consentito il carico, al fine di evitare un’eccessiva perdita di tono, ma va scoraggiata quando è possibile utilizzare il movimento attivo. Quando ci troviamo davanti ad un paziente denervato, possiamo, in alcuni casi, utilizzare le correnti triangolari che, interagendo con il corpo, producono la contrazione selettiva delle fibre muscolari denervate.Siccome la re-innervazione è un processo estremamente lento, è opportuno far lavorare le fibre muscolari denervate per trovarle pronte per quando “ricrescerà” il nervo. Sebbene questo concetto sia legato al buon senso, nella letteratura scientifica non vi è ancora un’accordo unanime sull’effettiva utilità di questa forma di terapia.

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