Attacchi di Panico
Che cos’è un ATTACCO DI PANICO?
Interessante partire dall’etimologia della parola “panico” : dal greco panikos, aggettivo di Pan, divinità silvana. Nella mitologia greca il dio Pan, figura mitologia sfuggente, metà uomo e metà caprone, compariva all’improvviso sul cammino altrui, suscitando un terrore improvviso e poi scompariva velocemente. Le vittime rimanevano incredule, non riuscivano a spiegare cosa fosse successo e non erano in grado di gestire la forte emozione negativa provata.
L’attacco di panico si presenta come un breve episodio di ansia intollerabile che dura al massimo 20 minuti e si caratterizza per sentimenti di apprensione, paura o terrore.
I sintomi fisici più comuni dell’attacco di panico sono:
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Palpitazioni, cardiopalma o tachicardia
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Sudorazione
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Brividi o vampate di calore
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Tremori fini o a grandi scosse
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Parestesie
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Dispnea o sensazione di soffocamento
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Sensazione di asfissia
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Dolore o fastidio al petto
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Nausea o disturbi addominali
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Sensazioni di sbandamento, instabilità, testa leggera o senso di svenimento
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Derealizzazione o depersonalizzazione
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Paura di perdere il controllo o di impazzire
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Paura di morire
L’esperienza soggettiva che riportano le persone è quella che l’attacco di panico sopraggiunga improvvisamente, in realtà è sempre possibile, attraverso la terapia, individuare un fattore scatenante anche quando non si è in grado di riconoscerlo come tale.
Per tale ragione, il primo passo da compiere in terapia è proprio quello di condividere con il paziente il ruolo dei suoi pensieri e delle convinzioni di pericolo nella genesi dei successivi episodi di panico.
Secondo il DSM-5 (APA, 2013), il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, per poter fare diagnosi di Disturbo di Panico è necessario che gli attacchi siano ricorrenti e che vengano soddisfatti specifici criteri diagnostici.